Viviamo in un territorio segnato profondamente dagli eventi bellici di un secolo fa.
Il Piave è uno dei simboli più forti della Grande Guerra che, ancora oggi, reca tracce di quel sanguinoso conflitto: dalle sue acque e dai suoi sassi emergono materiali bellici e
ordigni inesplosi.
Sulle sue sponde si sono fronteggiati eserciti di nazioni ora fortunatamente unite sotto la bandiera dell’Europa.
Ma il fronte e il nemico erano (e sono?) solo delle convenzioni, dettate da chi deteneva il potere.
La realtà è invece quella di ragazzi accomunati dalla stessa voglia di vivere, ma costretti a coltivare violenza e paura.
Queste foto sono il tentativo di immedesimarmi negli occhi di chi stava su fronti opposti ma uguali.
Due foto, due viste, a volte divise da un fiume, altre volte solo da pochi metri, ma entrambe testimoni dell’assurda violenza tra chi “aveva il tuo stesso identico umore ma la
divisa di un altro colore”
Il Piave è uno dei simboli più forti della Grande Guerra che, ancora oggi, reca tracce di quel sanguinoso conflitto: dalle sue acque e dai suoi sassi emergono materiali bellici e
ordigni inesplosi.
Sulle sue sponde si sono fronteggiati eserciti di nazioni ora fortunatamente unite sotto la bandiera dell’Europa.
Ma il fronte e il nemico erano (e sono?) solo delle convenzioni, dettate da chi deteneva il potere.
La realtà è invece quella di ragazzi accomunati dalla stessa voglia di vivere, ma costretti a coltivare violenza e paura.
Queste foto sono il tentativo di immedesimarmi negli occhi di chi stava su fronti opposti ma uguali.
Due foto, due viste, a volte divise da un fiume, altre volte solo da pochi metri, ma entrambe testimoni dell’assurda violenza tra chi “aveva il tuo stesso identico umore ma la
divisa di un altro colore”